Veneto

Brugnaro critica il governo

In tutto il Veneto stanno arrivando continuamente decine di autobus carichi di quei migranti sbarcati a Lampedusa e sulle coste del Mezzogiorno. Arrivano anche se dai territori che li devono accogliere fanno sapere che nelle strutture ci sono ormai poche decine di posti ancora disponibili. Siamo sicuri che la gestione dell’immigrazione debba limitarsi ad una passiva sistemazione di gente cui viene fornito vitto e alloggio, ma non potrebbe lavorare nemmeno se volesse? Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, chiede al Governo di fare qualcosa di diverso e di fare in modo che i migranti possano coprire quella carenza di posizioni lavorative che le imprese lamentano in tutto il Nordest.

Cambio di rotta

«Serve discontinuità con il passato». Sono diverse le critiche formulate ieri da Brugnaro in merito all’attuale situazione dell’immigrazione e dell’accoglienza nelle città.Il sindaco chiede azioni incisive da parte del Governo e, in generale, paventa il rischio dell’astensionismo. «Un governo nuovo deve anche avere politiche nuove e diverse da quelle di prima. Se uno rimane deluso dalla sinistra e poi dalla destra – ha rimarcato – alla fine va verso l’astensionismo».

Gli interventi

Nelle due occasioni ieri Brugnaro, intervenuto nella presentazione delle iniziative per i 110 anni del teatro Toniolo di Mestre e poi alla conferenza Soft power alla Fondazione Cini, è stato molto chiaro.«Su questa vicenda degli arrivi dei migranti – ha detto – il Governo non può scaricare le proprie responsabilità sulle spalle dei sindaci. Bisogna evitare inutili buonismi, ma su questo argomento oltre all’accoglienza è necessario garantire un lavoro. Per questo motivo è necessario che vengano create normative che sblocchino il sistema dal punto di vista burocratico. Nella situazione attuale, infatti, l’imprenditore con il solo permesso di soggiorno temporaneo non riesce proprio ad assumere. Questo di creare ripercussioni immediate perché rischia uno straniero che vuole impegnarsi potrebbe rivolgersi al mercato nero dando cosi vita ad una concorrenza sleale che è del tutto negativa oltre che ad alimentare lo sfruttamento di manodopera. Insomma, servono interventi risolutivi per facilitare le assunzioni».

Il problema alloggi

Brugnaro ha poi accennato anche alla difficoltà di reperire alloggi, visto che in molti casi il proprietario di un’abitazione non riesce ad affittare non essendoci clausole che possono difendere la proprietà in caso di ritardi di pagamenti o di situazioni difficili.Il suggerimento, che Brugnaro si accenge a presentare in forma compiuta al più presto a Roma, prevede di “agganciare” l’alloggio al posto di lavoro. Finché l’immigrato lavora, ha diritto a conservare l’alloggio. Se fa il furbo e non si presenta più in azienda oppure si licenzia senza una motivazione particolare (come il ricongiungimento con parenti in qualche altra città o Paese) perde il diritto alla casa e la sua permanenza in Italia diventa un rischio, con la concreta possibilità di espulsione. Questo consentirebbe tra l’altro anche di distinguere tra chi intende integrarsi nella società e chi invece no.«Non dobbiamo avere paura di chi arriva da un altro paese – ha concluso Brugnaro riferendosi anche al passato – perché nella storia di Venezia sono davvero numerosi i Dogi che non erano veneziani. E anche la comunità ebraica ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita delle città».

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