Sondaggio ok ma l’economia?
Mi stupisco ancora, di come, nonostante sia trascorso oltre un mese dalle elezioni Europee (era il 26 maggio) si continui ad utilizzare il sondaggio come “strumento di pressione” verso l’avversario politico. Naturalmente se dovessimo far valutare i dati di ogni sondaggio ai politici, tutti risulterebbero in crescita. È il miracolo Italiano! Ma se mentre nei sondaggi i partiti pensano alla loro crescita, nella vita reale non è così!
La cruda realtà
Infatti sebbene certi dati trionfalistici farebbero sembrare il contrario (vedi i dati della disoccupazione in diminuzione) gli altri studi NON vanno. L’economia reale ristagna. Le aziende sono sempre più soffocate dalla burocrazia (vedi fattura elettronica) che non fa altro che aumentare il GAP con le aziende tedesche e francesi.
Oltre il sondaggio: più burocrazia uguale più costi
Quindi più burocrazia significa più costi e quindi meno efficienza, che dire poi del fatto che il nostro governo ha appena evitato una procedura di infrazione contro l’Europa? È stato risolto tutto solo con marketing contabile! È bastato spostare qualche posta di spesa per far tornare il bilancio di stato in ordine. E nel frattempo ci sono da recuperare 25-30 miliardi entro la fine dell’anno.
Il problema
A chi toccherà l’onere mediatico dell’aumento dell’IVA? O di una patrimoniale? Lo scopriremo nelle prossime settimane! Con un’unica certezza. Di avere un governo completamente assente sul fronte economico. Che lo dica un sondaggio o no. E le associazioni di categoria (Confindustria) nel frattempo languono.