Veneto

Autonomia, la rabbia M5s: stop alla Stefani

e intanto il ministro dice «Si farà dopo il voto del Parlamento»

L’autonomia fa litigare Lega e M5S, mentre in Veneto Luca Zaia convoca la Consulta delle autonomie e il consigliere regionale Guadagnini rilancia il referendum sull’indipendenza, bocciato dalla Corte costituzionale.

La situazione

Un fatto è certo: il cammino si fa sempre complicato anche se il ministro Erika Stefani presenterà le bozze di Veneto, Lombardia ed Emilia alla Bicamerale per le regioni. L’aria a Montecitorio si scalda dopo una “fuga di notizie” sulla nomina della Commissione paritetica per i fabbisogni standard, di competenza del ministro Stefani. Ma il clima è avvelenato dal voto in Sardegna e i grillini impongono lo stop su tutta la linea. «Sulle Commissioni paritetiche per l’Autonomia è necessario garantire la massima condivisione. Per il M5S l’autonomia è una priorità e va portata avanti in modo coeso», si legge in una nota dei parlamentari del M5S.

La replica della Stefani

«Nell’ambito del percorso dell’autonomia non esiste allo stato attuale nessuna commissione paritetica. Pertanto il ministro Erika Stefani non sta procedendo a nessuna nomina relativa. Se le fonti di M5S si riferiscono alle bozze d’intesa l’eventuale commissione paritetica potrà essere costituita solo dopo il voto finale del Parlamento. Come da prassi i componenti saranno nominati dal ministro degli Affari Regionali, su indicazione dei ministri competenti, al fine di predisporre i decreti del Cdm», ribatte la Stefani.

E in Veneto?

Luca Zaia tira dritto.  La fretta è sparita perché Salvini ha detto che l’intesa sull’autonomia verrà firmata entro l’anno. «Il 5 marzo ho convocato la Consulta delle autonomie. Presenteremo il nostro progetto. Siamo a buon punto, adesso dicono che va fatta la discussione in Parlamento. Ben venga, ma si dovrà firmare». In realtà sta montando la protesta dei venetisti guidati da Antonio Guadagnini. Immediata la replica di Graziano Azzalin, del Pd. «Finalmente la Lega ha l’occasione per uscire dall’ambiguità sulla richiesta del consigliere Guadagnini, sul referendum per l’indipendenza del Veneto. Se la questione non è di attualità e la Consulta si è già espressa sull’inammissibilità, perché il Pdl di Guadagnini non è stato ritirato».

A.M.U.

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