Dagli spazi della moderna medicina occidentale, applicata alla vita e ai problemi di tutti i giorni, uno sguardo alla scienza curativa dell’antichità orientale e, anche in questo caso, ai modi in cui caratterizzava e influenzava le esistenze umane: alla scuola grande di San Marco, a Venezia, è stata appena inaugurata una mostra dedicata alla medicina Woo nel Celeste Impero, un’esposizione unica che resterà aperta al pubblico fino al 28 febbraio e che cementa il rapporto di amicizia che da sempre lega il capoluogo veneto e Suzhou, antica città d’acqua della provincia cinese di Jangsu.
Proprio questo lungo dialogo con la località orientale ha permesso di raccogliere moltissimo materiale, in un tripudio di schede informative, reperti e testimonianze uniche. La rassegna, organizzata dal Comune lagunare, dalla stessa Scuola Grande, dall’università Ca’ Foscari e dall’Istituto Confucio, ha potuto contare sulla collaborazione di giovani ricercatori, studiosi della cultura cinese e traduttori, per fornire uno spaccato ampio e variegato capace di guardare al futuro, oltre che alla tradizione.
Non mancherà neppure il confronto con le tecniche occidentali, favorito proprio dalla location: come detto, infatti, l’esposizione trova ospitalità nelle sale della Scuola, ovvero all’interno del complesso dell’ospedale Civile di Venezia. La mostra è ad ingresso gratuito, ma per le visite guidate è necessaria la prenotazione telefonando al numero 041 2349548 o scrivendo via mail all’indirizzo confuciovenezia@unive.it . A ripagare del disturbo, però, ci sarà un’immersione in un mondo tanto lontano, ma forse non così diverso da quello che conosciamo.
Giacomo Costa