Salute e Medicina

Banco farmaceutico in parafarmacia

Unaftisp riceve il “no” del Banco farmaceutico alla richiesta di partecipazione. Unaftisp, associazione di titolari di parafarmacia, manifesta, attraverso due successivi comunicati, il proprio disappunto per il netto rifiuto ricevuto da parte del Banco Farmaceutico alla richiesta di partecipare alla prossima edizione dell’iniziativa benefica.

I comunicati sul Banco Farmaceutico

«Con delusione e sgomento abbiamo ricevuto una lettera di diniego dalla Presidenza della Fondazione Banco Farmaceutico che fondamentalmente a nostro avviso è basata solo su valutazioni discriminatorie. Infatti tra le motivazioni del diniego si afferma che la Giornata di raccolta del farmaco è stata realizzata da vent’anni grazie al sostegno di altre associazioni e all’adesione di tanti farmacisti titolari e non (per la precisione 18.744 professionisti) che hanno contribuito alla sua buona riuscita, garantendo “aiuto alle persone che vivono in povertà attraverso 1.844 enti caritativi ed assistenziali”», sono le parole di Marco Merigiola, coordinatore del Lazio.

Parafarmacie: una palese discriminazione della professione

Una presa di posizione, secondo l’associazione, aprioristica che non considera, come sottolinea Loredana Virdis, vicepresidente di Unaftisp, il fatto che i titolari di parafarmacia rappresentati da Unaftisp hanno «in passato operato nelle farmacie, come collaboratori e dipendenti, e hanno fatto parte di quel partenariato» di cui parla il Banco.

La protesta per il Banco Farmaceutico

«Ci domandiamo solo, a questo punto, se la discriminante sia ancora una volta l’aver cambiato il luogo di lavoro, pur rimanendo gli stessi professionisti, farmacisti. Confidiamo in riscontri che diano spiegazioni a questa palese discriminazione della professione. Crediamo nel nostro operato, crediamo in un futuro che veda gli esercizi di vicinato realmente a supporto del cittadino, chiediamo ancora una volta a voce alta al ministro della Salute di farsi carico di questa emergenza, che come tale va trattata, in tempi brevi e con atti concreti». Nessuna replica, per ora, da parte del Banco Farmaceutico. 

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