Veneto

Coletto: «Troppi soldi per quei medici»

«Uno sciopero che non ha senso», specie se si pensa che «i medici di base lavorano «15 ore alla settimana e prendono almeno mille euro più dei medici ospedalieri, che di ore ne lavorano 36. Lo sciopero dei medici di medicina generale è la maniera sbagliata di trattare gli interessi sindacali». Così Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, all’indomani dello sciopero di 48 ore che ha interessato una vasta platea di medici di famiglia (80 per cento secondo gli interessati, 52% secondo la Regione).

È vero che da Palazzo Balbista per partire la convocazione di un nuovo incontro, ma le posizioni sono ancora distanti, tanto che in agenda ci sono nuove mobilitazioni dal mese di dicembre. I medici dicono di scioperare per tutelare i pazienti, dicono che non ci sono recriminazioni economiche e che la differenza tra loro e i medici ospedalieri sta nel costo a carico della Regione.

«Non è proprio così – dice Coletto – L’avete scritto anche voi con due distinte interviste: il medico ospedaliero vi ha detto che prende dai 2.800 ai 3.000 euro, il segretario della Fimmg ha dichiarato che un medico di base non arriva a 4.000. Sono comunque almeno mille euro di differenza. Voglio dire che non dovrebbe esserci una continua rincorsa a migliorare gli stipendi. Chiedere è legittimo, rispondere è cortesia, però siamo in una situazione in cui il governo centrale continua a tagliarci: ci avevano promesso un incremento di 1 miliardo a livello nazionale, il risultato finale è che ce ne tagliano uno e mezzo». «I medici vogliono più soldi per far partire il fascicolo elettronico. Ma è una legge nazionale che impone alle Regioni e ai medici di medicina generale,anche se liberi professionisti convenzionati, come amano definirsi loro, l’uso del fascicolo sanitario. Quindi faccio fatica a pensare che anche per quello bisogna essere pagati. Secondo: la questione delle medicine di gruppo integrate che significa che se un medico di medicina generale va in un gruppo di medicina integrata prende 30mila euro in più. Qui il problema è la gestione del personale: noi siamo dell’idea che il personale lo deve gestire la Regione, attraverso il Distretto, facendo gare d’appalto;
i medici invece vorrebbero i soldi della Regione per gestire loro il personale».

«Andremo a definire degli standard e, una volta individuati gli obiettivi, si dovranno trovare degli accordi. Però non possiamo ridurci sempre a un “commercio” sulla medicina generale, bisogna fermarsi e guardare i dati. E i dati dicono che i medici di medicina generale prendono di più dei medici ospedalieri».

A.C.M.

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