Un video di Zaia infiamma la politica
«Un 2017 di risultati, gli annunci diventano fatti», dice il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Peccato che il presidente si dimentichi di citare insuccessi e figuracce», ribatte il capo dell’opposizione Stefano Fracasso, capogruppo del Pd in Regione. E così anche l’anno vecchio va in archivio con la consueta dose di polemica amplificata dai social network.
È la mattina di domenica 31 dicembre quando sul profilo Facebook del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, viene postato un video di 2 minuti e 30 secondi in cui viene ripercorso l’anno che sta per finire.
L’incipit è sul referendum sull’autonomia celebrato il 22 ottobre con 2,3 milioni di partecipanti al voto e il 98% di sì. Altra data: il 1° dicembre si apre la trattativa con il governo a Roma. Venti giorni dopo viene siglato l’accordo per il nuovo ospedale di Padova. Foto e didascalie si susseguono. C’è la giunta regionale schierata con il governatore e il commento didascalico è trionfale: squadra efficiente e vincente, nel 2017 48 sedute, 3.085 atti. Si passa al settore sanità: record di trapianti, Fondazione Banca degli occhi, trapianti, Registro dei tumori, 35 ospedali conquistano il bollino rosa, l’assegno mensile fino a 2000 euro a sostegno dei malati di Sla in Veneto.
Pochissimi i giudizi, non negativi, ma quanto meno di incitamento a far meglio. La quasi totalità era di assoluto plauso.
Se il popolo di Facebook condivide, è dalla politica che arrivano le bordate, perché il video di Zaia cita tanti fatti, ma ne dimentica altrettanti. A ricordarli è Stefano Fracasso, capogruppo del Pd in consiglio regionale del Veneto: «Nel video manca la clamorosa retromarcia sui vaccini, non si dice che il Veneto è stata l’unica regione in cui i medici di famiglia hanno scioperato, non si dice che il 2017 è stato l’anno delle leggi sui veneti minoranza nazionale, sull’obbligo di mettere le bandiere del Veneto fuori delle prefetture, sui contributi ai presepi. Zaia si augura che finisca l’ossessione anti-Veneto del Governo? Sarebbe bene che finisse anche l’ossessione tardo-venetista di questa Regione».
Fracasso alza ancora i toni: «Mi pare che Zaia stia prendendo i vizi di Renzi e non si accorga della realtà: in Veneto i giovani scappano, non nascono figli, è una regione demograficamente in declino. L’ospedale di Padova? La Pedemontana? L’autonomia? Benissimo, ma ci vorranno anni, mentre è adesso che bisogna intervenire su più fronti. Com’è che Zaia non ricorda che senza impegnativa si pagano 2.400 euro al mese in casa di riposo e che le rette dei nidi sono aumentate? Zaia non ha messo le mani nelle tasche dei veneti ricchi, ma gli altri soffrono. Auguro a Zaia che sappia cogliere che c’è una sofferenza nel corpo sociale del Veneto al quale va data una risposta coraggiosa».
C.C.