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Pedemontana: si paga l’addizionale Irpef (per ora)

Addizionale Irpef. Si pagherà, oppure no? I veneti si troveranno un esborso fiscale aggiuntivo per pagare la Pedemontana, oppure la richiesta al governo da parte del presidente della Regione, Luca Zaia, affinché attinga dal fondo nazionale sarà ascolta da Roma scongiurando così un odiata tassa di scopo?

Per ora, l’unica cosa certa è che il Consiglio regionale ha approvato (27 voti a favore, 8 contrari, il gruppo Cinquestelle ha abbandonato l’aula al momento del voto) l’addizionale che si dovrà pagare nel 2019 per l’annualità 2018. Con questa decisione l’assemblea veneta ha aggiornato il Documento di Economia e Finanza regionale 2017-2019 (già approvato mesi fa) integrandolo con l’obiettivo strategico per completare la realizzazione della superstrada Pedemontana veneta. La nuova arteria di 96 chilometri la cui realizzazione ha segnato il passo, passando di fatto dalla diretta responsabilità di un consorzio di privati allo Stato (già pagati 640 milioni, dei due miliardi di costo totale).

La modifica stabilisce una aliquota addizionale Irpef per scaglioni di reddito, da applicare per un solo periodo d’imposta, con la maggiorazione dell’1,6 per i redditi sopra i 28 mila euro fino ai 55 mila euro, del 2% per i redditi oltre 55 mila euro fino a 75 mila euro, del 2,1% per i redditi sopra i 75 mila euro. Viene confermata l’aliquota agevolata allo 0,9% per i disabili o per i contribuenti che hanno a carico un disabile con reddito annuo non superiore a 45 mila euro.

Il Consiglio regionale ha anche approvato due ordini del giorno al fine di avviare un confronto con le comunità locali e le categorie produttive ed economiche per collegare la nuova Superstrada Pedemontana Veneta con la statale regionale 308 (Strada del Santo) e per impegnare la Giunta regionale al recupero delle risorse per finanziare il progetto di fattibilità per gli interventi sulla Valsugana strada regionale 47 nel tratto Limena-Cittadella e promuovere un coordinamento tra le categorie e le amministrazioni del tratto della Valsugana tra Cittadella, Bassano e Trento, per formalizzare un accordo finalizzato alla stesura di un progetto preliminare, con l’obiettivo di ridisegnare tutto l’asse viario dell’arteria.

Ovviamente, tutto può essere cambiato nel caso Roma accetti di aprire qualche cassaforte. Su proposta di Zaia, la Giunta regionale ha infatti approvato un progetto di legge statale di iniziativa regionale con l’obiettivo di chiedere al governo di accedere al fondo nazionale a favore delle Regioni per la realizzazione di infrastrutture attingendo 300 milioni dei 500 milioni che compongono il fondo. Ma le proposte di legge statali di iniziativa regionale sono quasi sempre rimaste lettera morta, mai messe in discussione in Parlamento. Quindi, non è improbabile che l’addizionale Irpef venga veramente applicata. Il che non farà piacere ai contribuenti veneti che rischiamo di trovarsi anche tartassati da un’altra imposta: quella sulle telecamere di video sorveglianza. L’allarme è stato lanciato da Roberto Ciambetti (Lega) presidente del Consiglio regionale. Un decreto del 2003 (governo Berlusconi) ripresentato dal governo Renzi stabilisce che i Comuni che intendono dotarsi di videocamere, devono presentare la documentazione al ministero nello stesso modo previsto da un privato che ristruttura la propria abitazione. E tra le righe del testo del decreto si può intuire che non si esclude l’ipotesi di una tassazione alle amministrazioni comunali che poi, pare ovvio, la gireranno di loro cittadini contribuenti.

Giorgio Gasco

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