Bambino autistico rifiutato dal campeggio a Cavallino Treporti
«Quest’anno non potete venire in vacanza nel nostro camping: dovete trovarvi un’altra struttura che offra uno spazio riservato per gestire vostro figlio». Indignati due genitori di un comune del Veneziano per la decisione della direzione di un campeggio di Cavallino-Treporti di escludere tutta la famiglia dalla vacanza per la stagione appena iniziata, adducendo, secondo i coniugi, di “non essere struttura ricettiva idonea alla situazione del figlio”, minore affetto da disturbo generalizzato dello sviluppo, patologia riconducibile allo spettro autistico. «Mai discriminati bimbi disabili” respinge le accuse il camping “la famiglia non rispettava sistematicamente il regolamento ed era stata avvisata». «Dopo 8 anni che trascorriamo tutta l’estate nel medesimo camping del litorale, quest’anno la direzione ci rifiuta inspiegabilmente il soggiorno per il disturbo di nostro figlio» lamentano i genitori «come se non lo avessimo sempre gestito con successo all’interno del camping per tutto l’arco delle stagioni precedenti» A supporto della mamma in vacanza con i due figli, si erano sempre alternati la suocera e il marito.
La difesa del camping
«Un grande dolore per noi comunicarlo al bambino che all’atmosfera di quel campeggio è molto affezionato» raccontano i genitori sconfortati «l’esclusione è tra l’altro del tutto illogica, colpendo la nostra famiglia solo per il periodo prolungato di permanenza che di solito è di 4 mesi e non altri nuclei famigliari, con problemi simili di autismo dei figli, che però sostano di meno nella struttura. Come se nostro figlio possa venir gestito meglio perché ghettizzato all’interno di un campeggio e non interagendo con gli altri ospiti». Respingono categoricamente l’accusa di discriminazione dalla direzione del camping. «Abbiamo ospiti da anni altri bambini con disabilità cognitive e non ci sogneremmo mai di fare differenze» spiegano «il problema sono state invece le continue e reiterate violazioni al regolamento del camping da parte della famiglia, che ci hanno costretto alla fine a propendere per la scelta di allontanarla, senza nulla di personale. Hanno continuato per anni le violazioni nonostante siano stati avvisati. Più volte hanno fatto entrare nel camping persone non registrate facendo festeggiamenti non autorizzati. Parcheggiavano i loro mezzi ostruendo il passaggio agli altri ospiti».