Economia e Politica

Le misure di blocco continuano a danneggiare tutti

Poiché le misure di blocco continuano o vengono allentate solo gradualmente, molte piccole imprese continuano a registrare un fatturato significativamente ridotto.  L’obiettivo generale è prevenire un’ondata di fallimenti che potrebbero spezzare relazioni preziose tra le imprese, i loro fornitori e dipendenti. Tuttavia, il supporto di liquidità sotto forma di prestiti bancari aggiuntivi può creare problemi di sovrascrittura del debito in futuro e pertanto richiede un’attenta pianificazione.

Misure di blocco e chiarezza

Purtroppo è difficile in questo momento trovare chiarezza ed informazione corretta. Soprattutto la classe imprenditoriale è in balia delle onde e nella maggior parte dei casi non riesce nemmeno ad organizzare la ripartenza della propria attività. Molteplici sono le cause e si differenziano da attività ad attività i più penalizzati sono i ristoratori che si sono visti dimezzare i posti a sedere del 50% ciò significa  ridurre drasticamente i costi e la maggior parte sarà costretta a chiudere definitivamente la serranda ed a portar via con se i sogni di una vita. 

Il problema turismo

In questa fase non gioca a nostro favore il turismo da sempre motore della nostra nazione. Molti Hotel che sorgono sulla nostra penisola hanno deciso a malincuore di non ripartire. Poche le prenotazioni a fronte degli altissimi costi di gestione, in questa fase il resto d’Europa sta facendo la sua parte trattandoci come degli appestati e ciò di certo non gioca a nostro favore.  A questo punto la domanda che dovrebbero porsi i Governanti è la seguente: per quanto tempo un’azienda può coprire i costi con le riserve proprie di capitale?

Misure di blocco e risposte

La risposta potrebbe essere positiva se l’azienda fosse andata bene prima della pandemia. Viceversa il fattore temporale potrebbe essere veramente ristretto possiamo quantificarlo in due o massimo tre mesi di sopravvivenza.  Dai dati elaborati da centro studi Angeli della Finanza emerge che un’azienda su 4 è in condizioni di bonis. Le altre tre hanno già debiti pregressi che andrebbero ad influenzare l’eventuale “pioggia di fuoco” promessa dal Governo questa tesi trova supporto dalla numerosi richieste di aiuto che giungono in associazione dove appunto gli imprenditori mettono in evidenza la difficoltà di accedere al prestito garantito dallo Stato, che poi tanto garantito non possiamo definirlo. 

Il quesito

La domanda che propongo al lettore è la seguente: “cosa sarebbe accaduto se l’Italia avesse avuto disponibilità di stampare denaro?“. Certo che la vera ricchezza non è stampare denaro ed averlo a disposizione ma bensi produrre beni che a loro volta  creano ricchezza. Stampare denaro significa non stamparlo in quantità eccessiva ma distribuirlo in maniera tale da avere un rapporto congruo con la produzione in circolazione. Sicuramente con una distribuzione di denaro le cose in questo momento sarebbero andare diversamente. Invece, dobbiamo accontentarci della famigerata pioggia di fuoco che non accontenterà tutti. Per il momento a dire il vero nessuno.  Con molta probabilità le cicatrici delle pandemia non scompariranno nel breve termine. Occorre senza ombra di dubbio una cura finanziaria adeguata che tuteli tutte le classi imprenditoriali dalla più piccola alla più grande ne vale la vita di molte aziende e molte famiglie. Ci troviamo dinanzi ad una nuovo fenomeno da gestire: la pandemia finanziaria.

Domenico Panetta – Presidente Angeli della Finanza

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