A Chioggia il gruppo clown di Laura Doria in visita alle strutture sociosanitarie
Una ventina di giovani, tutti volontari, hanno fatto parte del gruppo di clown, coordinato da Laura Doria, che ha portato a termine in occasione dell’ultimo giorno di Carnevale un vero e proprio tour presso le strutture assistenziali della Città di Chioggia ” E’ stato molto emozionante – commenta Laura Doria – e un sincero grazie va alla Casa di riposo Casson (Boschetto, Girasole, centri diurni e Arcobaleno), alla Comunità Alloggio “Dopo di noi”, all’Anffas, all’Uildm e all’Ospedale di Chioggia che ci hanno davvero accolto con grande partecipazione ed entusiasmo.
E’ stata una bella esperienza che già avevamo effettuato lo scorso anno e che io e e la mia famiglia, assieme a diversi altri amici, alcuni dei quali giunti da lontano, abbiamo inteso ripetere visitando le strutture sociosanitarie e cercando di portare, per quanto possibile, un po’ di gioia e di allegria, anche attraverso il coinvolgimento di alcuni elementi della banda musicale di Chioggia che ci hanno accompagnato durante le nostre visite”.
La presenza del gruppo è stata improntata sulla giocosità dei clown che hanno intrattenuto con gags divertenti, piccoli giochi di magia e di giocoleria gli ospiti delle singole strutture, creando, pur non essendo professionisti, momenti di divertimento che sono stati particolarmente apprezzati, senza dimenticare la poesia “Valore di un sorriso” di Padre Faber che è stata recitata coralmente, confermando che donare un sorriso è sempre qualcosa di importante e di altamente significativo.
“Giusto per lasciare un ricordo che duri nel tempo – aggiunge Laura Doria – assieme alla mia famiglia abbiamo realizzato artigianalmente più di 350 gessetti profumati che abbiamo consegnato ad ogni singolo ospite delle strutture visitate con applicata una foto ricordo di gruppo dell’esperienza realizzata nel 2017 e personalizzata per ogni centro.
Un’iniziativa devo dire alquanto impegnativa nel suo insieme ma lo sforzo di tutti – sottolinea – è stato ripagato dall’affetto e dalle emozioni che abbiamo ricevuto”.
Lucio Leonardelli