Cultura e spettacolo

Paola Turci e Francesca Pascale hanno detto sì davanti al sindaco di Montalcino

Alle 17 di ieri Francesca Pascale e la cantautrice Paola Turci hanno detto sì all’unione civile in un resort a Montalcino. A presiedere la cerimonia, a Palazzo dei Priori, il riconfermato sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli che ha commentato “E’ una cerimonia sobria”. Entrambe vestite di bianco. Le due, dopo essere scese da un Suv chiaro e aver ricevuto gli applausi degli amici presenti, hanno salito mano nella mano le scale del Municipio.

Data scelta a posta

La data del 2 luglio non è casuale: la cantante e la showgirl si sposano nel primo anniversario del loro “debutto” al Napoli Pride, il 3 luglio 2021. Tanto che Francesca avrebbe confessato ad amici napoletani il desiderio di dedicare “un momento, un piccolo video, in questa nostra giornata speciale, al Pride di Napoli”, non potendo essere presente.

La storia

La storia d’amore tra Paola Turci e Francesca Pascale era venuta alla luce nell’estate del 2020 quando un settimanale pubblicò le foto di un bacio tra le due a bordo di uno yacht nelle acque del Cilento. Solo quattro mesi prima Francesca Pascale aveva ufficializzato la fine della sua storia con il leader di Forza Italia. Da allora solo rumor, o meglio pettegolezzi, come li ha definiti la Turci, che ha sempre gelosamente difeso la discrezione sulla sua vita privata. “Il mio silenzio ha comunicato che non è necessario dire quello che sei”, faceva notare solo qualche settimana fa. Un anno fa, in un’altra intervista, la Turci, con la stessa discrezione e determinazione di sempre, sottolineava di sentirsi libera di amare chi vuole. “Non ho nessuna intenzione di farmi influenzare dai giudizi degli altri e rinunciare ad avere le relazioni che voglio con le persone che scelgo”, disse in quell’occasione, dove pure ammetteva di aver vissuto l’attenzione nei suoi confronti “come una sorta di accanimento”. Una discrezione, la sua, condivisa da Francesca Pascale, che pure in questi anni si è tante volte esposta per la causa Lgbtq+ fino ad annunciare di volersi sbattezzare, come protesta contro l’omofobia della Chiesa. Battaglie intraprese già nel 2014, quando fondò l’associazione “I colori della libertà” contro la violenza sulle donne e pro Lgbtq+. 

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