Dalla tua parte

Quando la comunicazione diventa pericolosa

In pochi lo hanno notato. Forse la stampa e i telegiornali hanno passato quasi la notizia in sordina ma i disturbi alimentari specie bulimia e anoressia negli adolescenti sia femmine e, caso finora molto raro, maschi, sono aumentati vertiginosamente. Certo questi disturbi hanno sempre dietro delle problematiche psicologiche che si esprimono in un comportamento alimentare auto-distruttivo e sono il risultato di un’interazione di influenze provenienti dalla società, dalla famiglia e dall’individuo. La rapidità con cui il problema si sta diffondendo e l’ampiezza delle fasce di popolazione interessate, porta spesso a un punto di non ritorno.

Sentirsi inadeguati. Anche colpa dei media

Il nucleo di sofferenza di base è un profondo senso di inadeguatezza. Una tale “strategia” è possibile solo in una cultura in cui “magro è bello”. Ma ci siamo mai chiesti da dove ci viene imposta questa cultura? Molto dipende dalle pubblicità e dai messaggi che i mass media ogni giorno ci propinano. L’identificazione ed adattamento ai canoni sociali di magrezza trasmessi dai mass media e dalla pubblicità, che rappresentano i modelli sociali vincenti, svolgono un ruolo cruciale, soprattutto nell’adolescenza. Purtroppo molte ragazze (ma anche ragazzi) si conformano a questi “modelli vincenti” per paura di sentirsi inadeguati e di essere emarginati.

Le colpe dei mass media

I mass media e la pubblicità producono modelli univoci, mai totalmente realistici: belle donne dalla vita facile (in cui magro è bello), uomini vincenti accompagnati dal successo e nella vita dalle belle donne, in cui la felicità viene raggiunta attraverso questi modelli sociali che, sono così realistici e allo stesso tempo concretamente irraggiungibili. Sembra lo spot della Mulino Bianco. Purtroppo i ragazzi non hanno ancora la maturità per soffermarsi su quali modelli stanno cercando di emulare. E, nel tentativo di raggiungere quella che per loro è la perfezione, nascono sentimenti di frustrazione, vergogna, senso di inadeguatezza, sensi di colpa, depressione, riduzione dell’autostima, ansia e disadattamento. Il peggior nemico diventa lo specchio che non riflette più la realtà ma ciò che il pensiero dei ragazzi vorrebbe raggiungere.

Questa non è la realtà

E pochi pensano a quanto queste immagini siano comunque fuori dalla realtà e spesso ritoccate con photoshop per arrivare a quello che la comunicazione visiva definirebbe “lo standard perfetto”. Queste immagini di vita in cui regna la perfezione rimandata attraverso i media, condizionano le menti, le rendono fragili al di fuori della realtà e dei veri valori importanti, mettendo in discussione punti di riferimento, convinzioni profonde finora acquisite: in questo caso prevale lo sconforto, il disagio e l’inadeguatezza in un mondo che non si conosce più, alla ricerca di quel modello o quella meta sempre più lontana o irraggiungibile. E’ emerso l’ideale di magrezza come simbolo di “vincente”. Un altro fattore sociale è che nella transizione dal vecchio al nuovo le donne oggi sono pressate perché svolgano a tempo pieno il ruolo di mogli e madri, oltre che di lavoratrici indipendenti, con una richiesta sempre più forte di essere “superdonne”.

Io, madre, donna, imprenditrice

Dal momento che mi occupo di comunicazione e di immagine come imprenditrice, sono in prima linea per combattere questa comunicazione che, oltre a essere fuorviante, è altamente pericolosa. La “pubblicità” deve riprodurre uno spaccato della vita reale e non un modello da imitare. Questa esaltazione del fisico magro non sposta l’attenzione sul prodotto che si vuole vendere (sia esso un costume da bagno o una merendina) ma su un’immagine che le menti più fragili (quelle degli adolescenti appunto) vedono come modello di successo e perfezione. In un periodo, inoltre, di lockdown forzati, i mass media hanno bombardato con queste immagini fasulle per mesi le menti dei nostri ragazzi portando una visione del mondo completamente alterata. I casi di disturbi alimentari negli ultimi due anni sono aumentati esponenzialmente.

Il mio appello

Ecco perchè come “tecnica” lancio un appello alle grandi agenzie di smetterla con queste pubblicità fasulle e inutili. E ricordo anche che proprio nel 2019 è stata varata una legge che impedisce di riprodurre immagini che incitino a un modello fuorviante come la magrezza assoluta. Lo dico da donna. Se il nostro compagno ci ama veramente non noterà quel chilo in più che possiamo aver messo su. Come imprenditrice, invece, preferisco mandare ai ragazzi un messaggio positivo reale e non truccato con apposite applicazioni. La cosa più importante è stare bene con se stessi. Non bisogna ridursi pelle e ossa. Basta capire dagli occhi i veri sentimenti e non da uno spot o da un’immagine. Stare bene con se stessi significa anche accettare quei chiletti in più e magari smaltirli con un po’ di sport. Non servono “personaggi mitologici” come testimonial. Il nostro sorriso perchè siamo felici come siamo è lo spot più veritiero.

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