Economia e Politica

Unipolsai costretta a pagare

La Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata su un’annosa vicenda, avente ad oggetto la liquidazione di una polizza vita, che ha visto contrapposti un noto imprenditore padovano alla UnipolSai Assicurazioni.

I fatti

Tra il 1999 e il 2004, G.P. aveva investito ben 743 mila euro nella sua polizza. Il denaro era stato versato in contanti, con pagamenti periodici effettuati a mani di un agente della società assicuratrice, il quale aveva sempre emesso le relative quietanze a saldo. Quando, però, l’imprenditore ha richiesto la liquidazione del suo investimento, G.P. si è sentito rispondere dalla compagnia di assicurazioni che poteva incassare solamente 103 mila euro, in quanto il proprio agente aveva “trattenuto” la restante somma, senza mai trasferirla alla società.

La reazione

G.P., assistito dall’Avv. Cosimo D’Ambrosio, si è quindi visto costretto a far causa all’Assicurazione per il recupero delle ingenti somme (oltre 643mila Euro) investite nella polizza, che la società assicuratrice non gli aveva voluto restituire. Il Tribunale di Padova, nel primo grado di giudizio, aveva riconosciuto solo parzialmente le ragioni dell’imprenditore padovano, accertando la responsabilità contrattuale della Compagnia per il danno subito dall’uomo e condannandola a pagare l’importo di oltre 637mila Euro. La società assicuratrice aveva quindi proposto appello contro la sentenza del Tribunale di Padova, chiedendo anche la sospensione della provvisoria esecutività del provvedimento.

La Corte di Appello

Nell’aprile del 2017, la Corte d’Appello di Venezia aveva confermato la condanna già inflitta a UnipolSai in primo grado ed aveva condannato la compagnia a pagare a G.P., oltre alle spese di lite, l’ulteriore somma di 108 mila euro. Nel 2018, la compagnia aveva infine proposto ricorso in Cassazione, ma la Suprema Corte, con una motivazione molto articolata, lo ha rigettato, affermando l’infondatezza e l’inammissibilità dei motivi addotti da UnipolSai e confermando le condanne già comminate in primo grado e in appello alla società assicuratrice.

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