
Il Mestre finisce il campionato con un 4 a 4 in cui ha dimostrato di non perdere la testa e di risalire la china sotto di due gol e in 10. Sinceramente la Vigontina non ha rubato niente; ha fatto il suo gioco e punito la capolista sui suoi errori. Sarà stata anche l’ultima partita della regular season ma di certo Zironelli non aveva voglia di trasformare l’ultimo appuntamento in casa in una passeggiata. A dimostrarlo la formazione che schiera dal 1’ come unica novità Pusca. A Minozzi che apre i giochi all’8′ rispondono prima Sottovia e poi Kabine. Black out all’inizio della seconda frazione. Dopo 1′ rigore per gli ospiti con Siega che realizza e pareggia. Poi Casagrande e ancora Siega portano il risultato sul 2 a 4 mentre il Mestre resta in 10 per l’espulsione di Dell’Andrea. Reazione orgogliosa della capolista che prima accorcia con Kabine e poi pareggia con Beccaro, unico arancionero ad aver giocato tutte le 34 partite.

Alla fine la Vigontina saluta la Serie D con il proposito di tornarci subito. Il Mestre, invece, alzata la coppa, ha già la testa allo scudetto. Il Baracca non ha registrato il tutto esaurito per l’ultima di campionato ma il tifo non ha fatto mancare coreografie e cori durante tutta la partita. Prima del fischio iniziale è stata consegnata a Stefano Serena una targa in ricordo della straordinaria stagione dalle mani di Giancarlo Riato ex direttore sportivo dell’AC Mestre che ha vinto 3 campionati e Sergio Zennaro e Giuseppe Orladini in rappresentanza dei tifosi storici arancioneri. Tra il primo e il secondo tempo sono sfilate tutte le squadre giovanili della società: dai primi calci agli juniores nazionali guidati da Ivan Galante che quest’anno hanno sfiorato la promozione cedendo solo in finale. Alla fine della partita il trionfo con tutta la curva che canta mentre il Coordinatore del Dipartimento Interregionale FIGC/LND, Avvocato Luigi Barbiero consegnava all’AC Mestre la coppa come vincitrice del girone. Dopo essere entrato in campo accompagnato dal presidente Serena e dallo staff ogni giocatore è stato chiamato uno per uno per toccare la coppa argentata in rigoroso ordine alfabetico. Dopo la squadra il DS Busolin, il team manager Benedetti, Stefano Sottoriva, allenatore in seconda, Ioppi e Furlan preparatore e preparatore dei portieri, il medico sociale Bongiorno, il massaggiatore Bragato e per finire Mauro Zironelli. Pettarin ha avuto l’onore di alzare la coppa con la fascia di capitano.

Adesso è realtà: l’AC Mestre è in Lega Pro ufficialmente. Poi tutti sotto la curva a mostrare la coppa mentre i tifosi intonavano cori ed entravano in campo per farsi la foto con i giocatori. Il terzo tempo in Piazza Ferretto per il brindisi con la coppa che faceva bella mostra di sé. Presente anche il presidente della LND Ruzza. Gran gesto di solidarietà nei confronti del mister Zironelli quando dalla curva si è alzato uno striscione per abbracciare lo sfortunato Favret e ricordare il piccolo Achille mentre i tifosi applaudivano il nome dell’allenatore che ha compiuto questo miracolo. Ma per tutta una città il campionato non è ancora finito. Si aspettano i sorteggi per i tre gironi da tre tra le vincitrici. Adesso in palio c’è lo scudetto e tutta Mestre sogna di vederlo cucito sul petto alla prima del prossimo campionato in Lega Pro sempre, come richiesto a più riprese durante la partita, con Zironelli e il suo staff ancora seduti sulla panchina arancionera. Sono passati 34 anni. Ben tornato tra i professionisti arancionero.

Il più contento a fine partita è stato il Presidente Stefano Serena che già si era “beccato” la sua doccia a Vigasio. «È stata una grande partita e sarebbe stato un peccato almeno non pareggiarla. Siamo stati bravi a non scoraggiarci sotto di due gol ma abbiamo reagito bene. Certo, una vittoria al Baracca mi avrebbe fatto più piacere ma va bene così. Ora mi auguro che Mestre sia ancora più attaccata a questa squadra. E che i nomi di questi ragazzi rimangano scolpiti nella memoria di chi ha Mestre nel cuore». Subito dopo di lui un emozionato Zironelli che, però, già pensa a martedì alla ripresa degli allenamenti. «Non potevo pretendere come sempre il 150% dai ragazzi anche perché il campionato era già chiuso. Peccato non aver vinto ma solo per la soddisfazione di fare il record di punti. Abbiamo dimostrato carattere rimontando due gol in inferiorità numerica. Ora ricarichiamo le batterie perché c’è da vincere uno scudetto e pretenderò il massimo».

Contento anche Kabine, autore di una doppietta. «Due partite e 4 gol al Baracca. Cosa volere di più? Abbiamo trovato una squadra che ha giocato a viso aperto e ha onorato il campionato. Noi volevamo fare bella figura e, anche se in 10, l’abbiamo fatta. È stato un anno più che positivo; ho fatto 12 gol e ora ci godiamo il momento ma festeggeremo solo dopo lo scudetto». A chiudere Sottovia. «Peccato sarebbe stato bello far festa vincendo al Baracca ma prendiamo questa partita come tutte le altre, normalmente; ora pensiamo allo scudetto. Sono arrivato secondo come capocannoniere ma voglio segnare per il tricolore. Ancora non abbiamo realizzato il nostro miracolo; forse c’è ne renderemo conto solo l’anno prossimo ora riprendiamo energie e diamo il massimo per essere i migliori d’Italia».
A.C.M.