“Di fronte alla violenza la passività è la più grande forma di violenza.”

Violenza, Aikido e autodifesa. Cos’hanno in comune queste tre parole? Da sempre la violenza è uno dei mali che affliggono l’umanità. Sappiamo che può assumere diverse forme e dobbiamo essere in grado di riconoscerle per poterle affrontare nel modo giusto. Per imparare a difenderci dalla violenza, fisica o psicologica che sia, è necessario capire da dove si origina e come mai si diventa vittime. L’Aikido, arte da combattimento al servizio dell’umanità, all’interno del contesto da noi delineato può rivelarsi una valida risposta per tutti coloro che vogliono difendersi da sé.

Conferenza dimostrativa
Ai numerosi interrogativi posti dal tema, sempre purtroppo di grandissima attualità, cercherà di dare risposta Paolo Salvadego, Shihan della Kobayashi Ryu Aikido e professore di Aikishintaiso, durante la conferenza dimostrativa che si svolgerà il prossimo Venerdì 10 Maggio alle 20:45, presso la Sala delle Associazioni di Ravina (TN), grazie alla preziosa collaborazione con l’Associazione l’Allergia di Ravina Romagnano.

I nodi

I nodi tematici fondamentali della conferenza si possono riassumere in:
- di fronte alla Violenza la passività è la più grande forma di Violenza
- lavorare sul corpo per far emergere lo spirito
- l’Aikido, un’arte marziale tra fantasia e realtà.
Durante la conferenza sarà possibile avere esperienza diretta della pratica grazie alla dimostrazione resa dallo stesso Paolo Salvadego assieme ai suoi allievi. L’evento si propone quale incontro propedeutico allo stage di Aikido che si terrà Sabato 11 e Domenica 12 a Trento, e sarà aperto a praticanti e curiosi.
La Violenza quale risultato inevitabile del presente

Urge l’esigenza di fare chiarezza, soprattutto oggi, quando la nostra sicurezza sembra costantemente messa a rischio e i suoi garanti scomparsi. Il processo di globalizzazione ci coinvolge tutti e tende ad unificare ogni cosa: cibo, finalità lavorative, il pensiero. Tutto è talmente uguale all’altro, esseri umani compresi, che non riusciamo più a distinguere il vero dal falso: sono globalizzati anche questi! E così come non riusciamo a distinguere il vero dal falso, allo stesso modo realtà e fantasia si confondono. Nella realtà gli uomini non sono tutti “uguali” e il pensiero deve essere indipendente.
L’omologazione

Più si tende all’omologazione e più cresce una pulsione all’interno degli individui che tende a ribadire, anche con la violenza, la propria specificità, la propria differenza, la propria alterità.La base della pacifica convivenza non sta nell’imporre una cultura, una tradizione o un modo di pensare, bensì risiede nell’accettazione e nel rispetto dell’altro.
L’aikido come risposta

L’aikido, arte marziale le cui origini affondano nella tradizione giapponese, risente anch’esso di questo pericoloso appiattimento. I mass media lo stanno trasformando in uno sport oppure in un fenomeno per il cinema e la televisione. Quando si parla di arte marziale, invece, ci si riferisce ad una disciplina il cui archetipo rinvia al combattimento e a ciò che fa la differenza tra la vita e la morte. Ma allora come può un’arte di questo genere conciliarsi con l’esigenza di dissolvere la Violenza? Nonostante le premesse, è straordinario scoprire come l’aikido non difenda e non prevarichi. Al contrario esso scava all’interno dei nostri corpi alla ricerca di quella spiritualità dove non c’è violenza, non c’è dominazione né sottomissione, né compromesso. L’unica paura cui l’aikido può condurre è quella della sofferenza per accedere alla violenza che è inscritta in noi stessi e che deriva dalla naturale ricerca di una indipendenza.
Informazioni
Sarà un piacere accoglievi tutti, venerdì 10 Maggio presso la Sala delle Associazioni di Ravina! Per info scrivete pure a informazioni@aactg.it o telefonate al 3470650850 chiedendo di Raffaele.
A.C.M.