Veneto

L’EMA dà l’ok ad Astrazeneca

Via libera alla somministrazione dei vaccini di AstraZeneca da parte dell’Ema, l’agenzia europea medicinale. L’annuncio è stato dato con una conferenza stampa alle 17. Nei giorni scorsi tutti i governi europei avevano sospeso l’uso di questi vaccini dopo che era stata segnalata una serie di eventi avversi, anche mortali, per trombosi in persone che aveva ricevuto il vaccino.

Emer Cooke

«Il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi» e la somministrazione dei sieri. Lo afferma la direttrice di Ema Emer Cooke argomentando il via libera al vaccino. «Lanceremo ulteriori approfondimenti per capire di più», ha detto Cooke, riguardo agli eventi avversi rari segnalati dopo la vaccinazione con AstraZeneca.

Casi nella norma

I casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca «sono inferiori» a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata, ha detto Sabine Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza) , nella conferenza stampa dell’Ema. «Fino a ieri sono stati segnalati sette casi di coagulazione intravascolare 18 casi di trombosi su quasi 20 milioni di persone vaccinate», sono i numeri citati da Sabine Straus.

Le percentuali

Vaccinando «milioni di persone, è inevitabile» che si verifichino «casi inattesi», ha detto Emer Cooke, parlando in conferenza stampa, precisando che la situazione verificatasi con AstraZeneca «non è imprevista». Tuttavia non può essere escluso un legame con i rari casi tromboembolici e perciò occorre avvertire di queste possibilità, ha spiegato la direttrice dell’Ema, Emer Cooke.

Le analisi

L’Ema sta approfondendo casi rari di trombosi dopo la vaccinazione con AstraZeneca di questi, «sette in Germania, tre in Italia, uno in Spagna; due in Norvegia; due in India, tre in Gran Bretagna». Lo ha dichiarato la dottoressa Sabine Straus.  Il foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca «deve essere aggiornato: è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali», ha detto Sabine Straus. 

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