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Bye Bye Reyer…3 a 0 e Milano vola in finale

La Reyer abdica, l’Olimpia raggiunge in finale la Virtus Bologna. Venezia gioca alla pari per metà partita con la squadra di Messina (38-38), prima di soccombere malamente, riprendersi nel finale e poi schiattare contro la supremazia di Milano. Un secco 3 a 0 milanese preso espugnando il Taliercio. Poco importa che i pochi tifosi presenti abbiano applaudito gli orogranata. Milano era semplicemente più forte. E meritatamente si va a giocare lo scudetto con l’altra imbattuta del campionato: Bologna. Per il resto a De Raffaele e i suoi non resta che scucirsi lo scudetto dalle maglie e andarsene in ferie.

La gara

Mosse da scacchi dei due allenatori: Reyer senza Bramos e Campogrande, DeRaffaele opta per il tandem Jerrells-Vidmar con Clark e Fotu in tribuna, Messina senza Brooks con Moretti nel roster, fuori anche Roll, Micov e Tarczewski. Partenza sprint della Reyer, l’intensità è quella di gara-1 del Forum da parte dei giocatori di De Raffaele, la Reyer risponde presente ai 600 spettatori accorsi al Taliercio, con Mazzola in quintetto base che sorprende l’Olimpia (13-6) con Watt a superare la difesa di Hines. Milano è reduce dalla Final Four di Colonia, ma non è stanca, Shields riporta in partita Milano, ma è l’ex Biligha a impattare a quota 17. Si accende a intemittenza Tonut, che prova a ripetizione l’uno contro uno, la replica è di Punter (21-21), tenuto precauzionalmente in panchina da Messina.

Secondo quarto

Apre Chappell dall’arco (24-21), Hines e Watt reggono la Reyer sulle spalle anche sul piano difensivo contro l’intensità dell’Olimpia (30-27), Tonut è il primo giocatore a commettere due falli. Entra Casarin ma manca la precisione in attacco, merito delle due difese. LeDay impatta dall’angolo (30-30), Hines arpiona rimbalzi in attacco. Ritmi folli, sale l’adrenalina, doppio tecnico De Raffaele-Delaney, Punter regala il primo vantaggio a Milano (35-38), Jerrells impatta (38-38). Venezia regge a rimbalzo (16-17, Hines 4) ma con percentuali non esaltanti dal perimetro (2/12 contro il 4/11 dell’Olimpia).

Terzo quarto

Doppio errore di Chappell e Stone dall’arco, Delaney commette il terzo fallo su Tonut, dopo il 2+0 di Shields. Aumentano i contatti, non è serata per la Reyer dall’arco, palla persa e LeDay schiaccia il +3 (39-42), mentre Watt schiaccia sul ferro il -1. Si lotta, il Taliercio si trasforma in un’arena, si sente il pubblico, ma la Reyer forza troppo dall’arco, punteggio bassissimo nel terzo quarto, finché Punter non infila il +6 (39-45) dall’arco. Reyer che non segna dal campo, Daye dalla lunetta (41-45) smuove finalmente il punteggio per gli orogranata.  Rodriguez inventa un canestro da favola, De Raffaele deve togliere Tonut per il terzo fallo, dentro Jerrells, ma arriva il +8 dell’Olimpia con Hines (41-49), costringendo De Raffaele al time-out. Jerrells rianima la Reyer, Punter lo imita (44-52): Olimpia implacabile. E Rodriguez non perdona trovandosi davanti Vidmar (44-54). Reyer alle corde, attacco privo di idee, lo sloveno fa 0/2 dalla lunetta. Massimo svantaggio orogranata. Milano ha in pugno la partita, qualità offensiva più alta da parte della squadra di Messina, Rodriguez è glaciale nei tiri liberi (45-56), Mazzola piedi a terra colpisce dall’arco (48-56), poi Rodriguez “brucia” sul primo passo Mazzola riportando Milano a +10 (48-58). La doppia invenzione di Daye riporta a galla la Reyer (52-58), Milano riparte con Datome e Rodriguez (52-62).

Ultimo quarto

Olimpia più reattiva, tre rimbalzi d’attacco e tripla di Shields (52-65), Venezia non molla, “siluro” di Chappell (55-65), Messina rispedisce in campo, LeDay e Hines, che colpisce subito (55-67). Energie al lumicino nelle uomini di De Raffaele, LeDay imita Hines e tiene a distanza la Reyer che ormai lotta solo a livello nervoso (63-79). Venezia vicina ad abdicare contro la più seria pretendente allo scudetto, ma la squadra di De Raffaele è “dura” da domare, soprattutto Daye (73-84), ma il tempo scorre inesorabile. Scintille tra Chappell e LeDay, dopo una palla contesa a terra. Daye è encomiabile, tripla e libero supplementare (81-87) a 1’02” dalla fine. Lì si ferma tutto. Milano blocca una Reyer che sbaglia anche i passaggi più banali. De Nicolao perde l’ultimo pallone come un principiante e Milano chiude definitivamente con un più 10: 83 a 93. Milano sogna, Venezia piange.

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