Libri e Fumetti

Marco Di Grazia: dal Mississippi a Nebula

Il pesciatino Marco Di Grazia è un narratore, uno che racconta storie, e uno dei temi ricorrenti nelle sue opere è la contaminazione con la musica, in particolar modo con quella di Francesco Guccini e col Blues più in generale. Che Marco Di Grazia scriva a tempo di musica lo dimostrano le sue due ultime creazioni: “L’uomo che custodiva la musica” illustrato da Cristiano Soldatich (di cui ho scritto qui:  https://www.ilsestantenews.it/rubriche/libri-e-fumetti/luomo-custodiva-la-musica/) e “Fra la via Aurelia e il Mississippi” che da alcune settimane si può trovare nelle librerie online (Hoepli, Ibs ecc), in quelle tradizionali e in alcune edicole.

Non solo, Marco Di Grazia è in libreria anche con un altro libro, questa volta a fumetti, dal titolo “Nebula” che è stato scritto con Lucio Staiano (che lo ha anche editato con la sua Shockdom) e disegnato da Umberto Giampà.

FRA LA VIA AURELIA E IL MISSISSIPPI

Marco, di cosa parla questo nuovo libro? “Sono sei racconti “in Blues”, nati quasi per caso, circa un anno e mezzo fa, quando un amico mi aveva chiesto di scrivere dei brevi racconti blues da leggere in radio. Mi misi sotto e scrissi il primo: Guitar String Blues, che però mi era venuto un po’ troppo lungo, ma allo stesso tempo mi piaceva, per cui mi sono messo a lavorare su altri, leggendo, nel contempo, decine e decine di libri, soprattutto quelli ambientati nel Delta del Mississippi, là dove è nato questo genere, questa “radice” da cui si è sviluppato un albero musicale lungo tutto il XX secolo e che va avanti (fortunatamente) anche oggi. Così sono nati anche gli altri racconti: “Lo chiamavamo Strogoff”, “Martha Rae”, “Harpo Johnny Boy”, “Tombolo Blues” e “Honky Tonk Train”; e sono nate anche ambientazioni più vicine, sia nello spazio che nel tempo, quasi a voler gettare un ponte fra la nostra terra e quella del Blues. Per questo il titolo (che è, comunque, un omaggio a Francesco Guccini e il suo “Fra la via Emilia e il West”) che unisce le due “anime” di questi racconti, dove i protagonisti sono il blues, le sue leggende, i suoi personaggi, i suoi strumenti (armonica e chitarra su tutti); il suo lato oscuro, le maledizioni, il soprannaturale, la superstizione… E tanta, tanta musica, con tanti omaggi e citazioni.

“Fra la via Aurelia e il Mississippi” è diventato anche un recital narrativo\musicale, nato dall’incontro con il disco di Marcello Rossi “My God is you” e il progetto, che si chiama “My God is Blues” unisce la sua musica ai miei racconti e abbiamo appena cominciato a portarlo in scena. Mercoledì 12 settembre infatti abbiamo presentato  “My God is Blues” al circolo Agorà di Pietrabuona, Pescia”.

I prossimi appuntamenti dove vi porteranno? “Per quanto riguarda le serate, per ora abbiamo in programma il 25 ottobre a Pescia, presso la libreria Alma e a novembre e dicembre ci saranno altre date ma per ora non abbiamo conferma”.

NEBULA

Veniamo a “Nebula”, di cosa si tratta? “La prima stesura di questo fumetto era nata tanti anni fa, agli albori del nuovo secolo, quando Lucio Staiano creò il primo web comic italiano, Nebula, appunto. Anche allora avevo collaborato alla sceneggiatura, che parlava di una serial killer e i disegni erano stati eseguiti da Giuseppe Di Bernardo. Dopo tanti anni Lucio ha tirato di nuovo fuori dal cassetto l’idea di questa strampalata agenzia assicurativa, la Nebula Insurance, che assicura anche l’impossibile, e i suoi protagonisti: le due ragazze, Caterina la bionda e Veronica la mora e il pazzoide Aiace, toscano con la battuta sempre pronta. L’ambientazione è la Calabria odierna, un piccolo paese, Scarrìa, a cavallo fra mare e monti. E l’avventura, sceneggiata da me e Lucio e disegnata da Umberto Giampà (cover di Di Bernardo) è un giallo\commedia che parte dal rapimento di una bambina ma, soprattutto… della sua bambola. “Il mistero della bambola rapita e quello che ne conseguì” è il lungo sottotitolo. E’ una storia che mi sono divertito molto a scrivere e spero che questo divertimento possa essere trasmesso ai lettori. Menzione per i bei disegni del bravissimo Umberto”.

Come avete organizzato la scrittura a 4 mani, tu e Staiano? Ci sarà un seguito? “Il soggetto è suo, io ci ho messo poco le mani, giusto sull’intreccio giallo. La sceneggiatura… io l’ho scritta per intero, poi le prime pagine le ha riscritte lui. In seguito io ho portato avanti la scrittura della sceneggiatura fino a completarla. Infine Lucio ha apportato qualche cambiamento e aggiustamento laddove riteneva giusto farlo. Se ci sarà un seguito… non lo so. Penso che molto dipenderà dal tipo di accoglienza che avrà questo nostro prodotto”.

Luca Pozza

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