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Ispettori Spisal con i soldi delle sanzioni

Mano dura della Regione contro gli infortuni. L'assessore Coletto: «Ma serve una legge del Parlamento»

Mano dura della regione Veneto sugli infortuni sul lavoro. L’assessore Luca Coletto annuncia di voler assumere gli ispettori dello Spisal con i soldi incassati dalla sanzioni comminate alle aziende che non rispettano le leggi. La proposta arriva dopo l’incontro con i delegati della Fiom del Veneto che dopo la protesta a Venezia, hanno incontrato gli assessori alla Sanità, Luca Coletto, e al Lavoro, Elena Donazzan. Il colloquio è durato mezz’ora ed è stato positivo perché sono uscite nel concreto le proposte che lunedì verranno presentate agli “Stati Generali” della sicurezza, come ha annunciato ieri Zaia ai sindacati.

La protesta non è stata quindi vana, perché come annuncia Coletto, il Veneto ha aperto una nuova strada a Roma. «Ne ho parlato con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti alla conferenza Stato-Regioni e credo che ci siano tutte le premesse per arrivare a soluzioni operative concrete. C’è una legge da rispettare con la spending review che limita all’1,4% il tetto massimo da sforare nelle assunzioni del personale. Noi la soluzione l’abbiamo bella e pronta. Ma serve una legge del Parlamento. Certo, assumere 100 ispettori in più dello Spisal è un obiettivo che tutti vorrebbero raggiungere, si tratta solo di trovare le risorse, ma lunedì nella commissione ad hoc presenteremo le proposte operative», conclude Coletto.

Anche il consiglio regionale ha affrontato la questione con il via libera unanime alla mozione presentata da Piero Ruzzante di LeU.«Ci dobbiamo interrogare sull’aumento degli incidenti nella nostra regione. Va creato un Osservatorio degli infortuni in collaborazione con le categorie professionali. Poi va rivista la legge Fornero perché sono ovviamente gli over 60 i più esposti al rischio dei gravi infortuni. La clamorosa beffa è che dopo gli incidenti alle Acciaierie Venete di Padova è stata annunciata la cassa integrazione per 350 dipendenti: è un’autentica vergogna. La risposta che dobbiamo dare è il via libera a un documento unitario», ha detto Ruzzante«La prima questione riguarda l’aumento degli organici delle Usl con gli ispettori degli Spisal che debbono indagare per bloccare le irregolarità. Poi va creato il registro dei “quasi incidenti” e la terza proposta è la nascita dell’Osservatorio».

Il via libera è arrivato unanime, con Manuel Brusco (M5S) che ha chiesto di aumentare i controlli sugli appalti assegnati al massimo ribasso che producono effetti disastrosi sulla sicurezza. Ha preso la parola pure Franco Ferrari, della lista Moretti, imprenditore veneziano: «Vi garantisco che spendiamo tantissimi soldi nelle aziende per garantire la sicurezza. Molte volte penso di dover gettare la spugna perché i corsi sulla sicurezza hanno dei costi salatissimi. Quindi dobbiamo trovare una soluzione vera: quando c’è un incidente sul lavoro, oltre al dolore per la vittima, c’è da aver paura perché si rischia la galera, quindi ci vuole la massima collaborazione».Graziano Azzalin del Pd ha invece criticato i ritardi della giunta Zaia: «Da un anno si parla di potenziare gli ispettori Spisal, invece sono stati ridotti: non è possibile che 140 dirigenti riescano a controllare le 500 mila aziende in Veneto. Basta con le prese in giro. E tra i tanti problemi sollevati, c’è anche il riparto dei fondi Inail alle imprese: su questo il Veneto è fanalino di coda.

E.P.

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