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Mirano: nuova viabilità via Scaltenigo, pro e contro

Lavori in corso. Tra disagi e aspettative.

MIRANO. In via Scaltenigo arriva l’isola, ma quante polemiche! Se il Comune voleva la sicurezza della strada, ha invece ottenuto lo scontro. In città si fronteggia il partito del “bene, intervento giusto”, con quello del “soldi buttati, lavori inutili”. Ma cosa è successo nell’ultimo mese lungo lo stradone che la polizia locale aveva già individuato come il tratto di viabilità in cui si preme di più sull’acceleratore? A inizio settembre il Comune è passato all’azione con un intervento lampo nel tratto che collega via Cavin di Sala con viale Venezia: in pochi giorni è stata rivoluzionata la viabilità, disegnando una lunga isola salvagente centrale (in pratica uno spartitraffico a raso), con dissuasori in plastica e delimitatori. È stata così ridotta la larghezza delle corsie di marcia e in più sono stati tracciati sei nuovi attraversamenti pedonali, per rendere più sicuro chi esce di casa e dare l’idea di una viabilità urbana e non più di scorrimento. Lavori eseguiti, tutto sommato, in economia: 43 mila euro. Ma c’è un però, anzi più di uno. Se molti cittadini hanno approvato l’intervento di moderazione della velocità e tra questi ci sono senz’altro molti residenti, che da tempo chiedevano di rallentare i veicoli, molti hanno attaccato il Comune, “reo” a loro dire di aver sprecato denaro per delle opere che, a conti fatti, non garantiscono il risultato. «Si corre comunque troppo, soprattutto di sera e di notte», rilevano alcuni abitanti, «e le “zebre” sono inutili, addirittura pericolose». L’ultimo attraversamento in particolare, verso viale Venezia, sorge in prossimità di una curva e il rischio è che i veicoli non si accorgano di eventuali pedoni sulle strisce. Non basta: a battezzare la sfortunata opera è stato il transito rovinoso non di uno, bensì di due trasporti eccezionali, che si sono trovati una via Scaltenigo improvvisamente troppo stretta per il loro carico fuori sagoma. Per passare, le ditte incaricate hanno dovuto tagliare alla base alcuni paletti appena posizionati dal Comune, alimentando così la protesta di chi, ora più di prima, si domanda: «Adesso chi paga?». «Il Comune non c’entra con i trasporti eccezionali», replica la sindaca Maria Rosa Pavanello, «non dà i permessi per il passaggio di questo tipo di convogli e soprattutto non è tenuto a conformare le strade al loro transito. La responsabilità è della ditta che ha organizzato il trasporto, che pagherà i danni. In via Scaltenigo i lavori sono perfettamente a norma e stanno assolvendo al meglio il loro compito». Incalza però il Movimento 5 Stelle, che porterà la questione direttamente in Consiglio comunale: «È il fallimento implicito dei Velo Ok? (i “bussolotti” arancioni che dovevano fungere da deterrente della velocità, ndr)», si chiedono Antonio Milan e Martina Pasqualetto, «il sindaco spieghi quando è stato attivo quello di via Scaltenigo dal 1 gennaio 2014 a oggi e con quali esiti».

Filippo De Gaspari

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