Editoriale

Non ci sono solo le donne vittime di violenza

So che mi attirerò addosso critiche e improperi ma credo sia arrivato il momento di dire basta! Nessuno nega che quello che è successo alla povera Giulia Cecchettin sia stato abominevole ma è squallido come il suo funerale sia stato trasformato in un palcoscenico con passerella per politici, figure istituzionali, persino sconosciuti che in camper sono arrivati da Varese per assistere alle esequie! La domanda mi sorge spontanea. Dove eravate quando sono state uccise le altre 108 donne quest’anno? E mi rivolgo proprio a voi donne! Dove eravate? Volevate solo i vostri 5 minuti di pubblicità? Dovevate farvi vedere con le chiavi in mano per “aprire la testa degli uomini”? Allora care donne, rispondete a questa domanda. Pensate di essere tutte Giovanna D’Arco?

Gli uomini che subiscono

Partiamo da un presupposto. Nessuno è innocente. Come diceva De Andrè “anche se voi vi ritenete assolti siete lo stesso coinvolti”. Perchè? Perchè i dati parlano chiaro! Anche le donne sanno uccidere. E non intendo solo fisicamente. Spesso sono più subdole. Lo fanno rompendo un pezzo per volta il puzzle che hanno costruito. 800 suicidi di ex mariti all’anno, milioni che vivono in depressione perchè colei che amavano li dissangua tra richieste, avvocati, rifiuti di vedere i figli. Li distruggono psicologicamente giurando buoni rapporti e succhiando con il sorriso finchè ne hanno bisogno per poi sparire lasciandoli soli alle prese con costose cure psichiatriche e psicologiche. Un argomento mai trattato, perchè la persona da demolire è il maschio, cattivo, omofobo, da castrare, da denunciare sempre e comunque anche solo per un messaggio in più. Gli orrori non sono solo da una parte, purtroppo, senza sminuire nessun crimine o orrore. Non parliamo poi quando tra moglie e marito “certi” parenti mettono il dito. Ecco che allora l’uomo diventa il mostro, perchè anche chi non ne ha diritto sfrutta i social per farsi pubblicità “perchè ha una “Giulia” da difendere” (manco fosse sua parente almeno – storia vera).

L’uomo indifeso

Mi definirete maschilista ma i dati ci sono e gli uomini spesso non conoscono come possono difendersi. Ad esempio, prima di essere anche solo separati, quanti uomini conoscono l’articolo 570 del Codice Penale secondo cui “Chiunque, abbandonando il domicilio domestico o serbando una condotta contraria alla morale delle famiglie, si sottrae alla responsabilità di assistere il coniuge malato”? Succede a molti. E la donna nemmeno si fa vedere in ospedale. Cosa le può succedere? Solamente la reclusione fino a un anno e una multa di circa 1000 euro. E intanto qualcuno muore da solo. Per lui nessuna poesia in chiesa, nessun giorno di lutto regionale, nessun politico. Ma lui è un uomo! Gli altri? molti a mangiare alle mense Caritas perchè non arrivano a fine mese per dover pagare alimenti sempre più alti. Forse care donne non userete il coltello ma fate più male di una coltellata perchè siete più subdole. E il 90% delle richieste di separazione arrivano dalle donne e non per maltrattamenti o violenze domestiche (che sarebbe pure corretto) ma spesso perchè “i sentimenti non sono più gli stessi” o perchè c’è già qualcuno al loro fianco ma non si ha il coraggio di dirlo!

Colpire dove fa più male

Ecco che allora care donne voi colpite dove fa più male. Nei sentimenti. Illudete, fate credere, pronunciate mezze promesse che non manterrete mai, scappate dalla casa in cui avete vissuto anni con il vostro ex di nascosto portandovi via non le vostre cose, i vostri ricordi, ma quello che all’uomo fa più male: animali domestici, elettrodomestici, ricordi personali. E vi “dimenticate” i Vostri ricordi, i regali, i vestiti. Un modo feroce per lasciare le ferite aperte e far sentire che senza di voi lui non sarebbe nessuno. Ma voi avete un numero verde ma gli uomini? A chi si rivolgono? All’avvocato o a un legale spendendo soldi e non ottenendo mai giustizia. E chiedetelo a quei tanti uomini accusati ingiustamente di stalking solo per un messaggio. Siamo arrivati al paradosso che adesso anche solo essere gentili viene visto come “un’aggressione”. Volete un esempio? Ragazza smarrisce il cellulare, ragazzo le chiede il numero per farlo suonare e ritrovare e si ritrova aggredito dalla sua titolare perchè accusato di averle chiesto il numero per “provarci” (storia vera!).

Un’invocazione alle donne

Care donne, nessuno nega i vostri diritti e sono il primo a dire che è giusto veniate protette e tutelate, ma non tutti gli uomini si chiamano Turetta e non tutti vi considerano oggetti. Non giocate con i sentimenti di chi avete lasciato tanto più se quell’uomo prova ancora qualcosa per voi. Non vi farà male mai. Ne soffrirà e gli ci vorrà tempo per “metabolizzare il lutto” del vostro distacco, ma merita lo stesso rispetto che ora, ancora di più, meritate e volete voi. Apparteniamo a una sola razza. Quella umana.

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