Economia e Politica

Fedez in politica? Visto l’attuale livello culturale, ci andrebbe di lusso

Non credo che Fedez voglia davvero scendere in politica, come pure si vocifera in questi giorni in cui il rapper ha registrato il dominio “fedezelezioni2023.it”. Probabilmente si tratta dell’ennesima e riuscita operazione di marketing, che per ora ha fatto riscontrare un primo risultato: se ne parla.

I commenti

Tuttavia, le molte reazioni e soprattutto i commenti spesso sarcastici e sprezzanti dei politici “professionisti”, mi spingono ad alcune considerazioni che non riesco a tenermi dentro. Premetto che è troppo facile evidenziare l’inadeguatezza della persona, magari facendo riferimento al curriculum di studi troppo “basso” per aspirare a ruoli tanto “alti”. Talmente facile da risultare inutile e perfino scorretto, soprattutto se ci si limita a sforzarsi sull’ovvio.

Berlusconi Presidente?

Così facendo, ci accorgeremmo che l’attuale situazione politica e culturale dell’Italia è quella in cui si prende sul serio l’elezione di Silvio Berlusconi a Presidente della Repubblica. Pluri-indagato e condannato, sospettato di reati gravissimi da cui si è salvato grazie alla prescrizione, inviso a molti capi di governo internazionali per le sue uscite inopportune e inadeguate – oltre che per i risultati pessimi dei suoi governi – il Cavaliere viene seriamente considerato per il ruolo che è stato di Luigi Einaudi, Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi. Certo, non tutti gli altri sono stati all’altezza di questi tre nomi, ma nessuno pare si sia dilettato in “serate eleganti” con cui l’allora Presidente del Consiglio praticamente sputtanò tutto il paese.

Centro destra no vax

Il contesto politico e culturale è anche quello in cui gli altri due leader del centro-destra non si fanno scrupoli a sostenere le assurdità, gli egoismi e perfino l’aggressività di coloro che a vario titolo (tranne quello professionale…) negano esistenza e pericolosità del Covid-19, rifiutano di vaccinarsi con motivazioni ridicole e anti-sociali, si oppongono al green pass accampando nobili quanto inappropriate ragioni di diritto e libertà.

Chi li sostiene

Aggiungiamo pure che a suddetti personaggi (e relative teorie) corrono in soccorso le figure più diverse, come gli autorevoli filosofi Giorgio Agamben e Massimo Cacciari, o come il cardinale Viganò, che dall’alto delle loro cattedre e pulpiti denunciano dittature sanitarie e regimi liberticidi, naturalmente in assenza di alcuna proposta concreta sui metodi alternativi con cui affrontare un virus che, non a caso, sta riprendendo a contagiare persone e mietere vittime anche in Italia.

Ciò vuol dire che a queste condizioni, finché si dovesse trattare “soltanto” di un rapper, ci andrebbe perfino di lusso

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