La campagna suicida di Salvini turba il sonno di Giorgia Meloni
Sono proprio i grandi sconfitti coloro che turbano di più il sonno dei vincitori. E così mercoledì sera Giorgia Meloni dissimulava e glissava, mentre le veniva chiesto di Matteo Salvini, sbattuto non si sa più da quale risacca politica sull’isola di Lampedusa, alla ricerca di migranti, scatenato contro il ministro Lamorgese “che ha riempito l’isola” e poi di nuovo critico con Lamorgese che l’isola “l’ha svuotata di notte”.
I viaggi di cui ha paura Giorgia
Il leader leghista si trascina dal nord al sud dell’Italia per capricciosi semicerchi e repentine diagonali in una campagna elettorale sempre più ripetitiva e dunque sempre più disastrosa. Gli occhi acquosi dell’insonne, neri e lustri come uvetta di Corinto. Si sta mettendo d’impegno per fare perdere il centrodestra? C’è chi lo pensa. A destra. Perché davvero Salvini sembra il più acerrimo nemico di se stesso, e di tutta la coalizione. Altro che Enrico Letta.