In attesa del 29 aprile la campagna elettorale per il Fvg resta priva di confronti
A due settimane dal voto la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia continua a mantenersi su un livello tutto sommato di basso profilo, se non altro perchè a mancare ci sono i confronti diretti tra i quattro candidati che, in qualche modo, potrebbero contribuire a dare qualche scossone in più rispetto ad uno standard che al momento ha privilegiato soprattutto gli interventi sui social e incontri dei singoli con gli elettori, oltre che le tradizionali e immancabili visite con tanto di code dei rispettivi supporter ai mercati di paese.
Fedele al detto che colui che si ritiene in vantaggio può anche permettersi anche il lusso di non scendere direttamente sul ring, Massimiliano Fedriga, candidato unitario del centrodestra, tra qualche comparsata televisiva, determinata soprattutto dal fatto di essere stato fino a poco tempo fa il capogruppo della Lega alla Camera, e molti incontri sul territorio, ha caratterizzato sino ad oggi il suo tour elettorale dapprima con la presenza in regione di Matteo Salvini (“che – ha detto l’esponente leghista – tornerà sicuramente prima del 29 aprile”) e successivamente con una nutrita serie di presenze sul territorio al fine di far passare non solo il messaggio programmatico della coalizione quanto quelli che ha definito sin da subito “i danni fatti in Regione, soprattutto in ambito sanitario ma non solo, dal centrosinistra”.
L’impressione è che il parlamentare della Lega non intenda discostarsi ulteriormente da questa sua impostazione della campagna elettorale, dopo aver lanciato comunque, attraverso le pagine de Il Gazzettino, una sorta di appello nei giorni scorsi agli altri candidati affinchè ” non vengano fatte promesse facili e non si giochi sui drammi delle persone, ma si cerchi di dare risposte serie e concrete a quelle che sono le reali esigenze dei cittadini “.
In contemporanea Fedriga ha pure criticato coloro che, a suo dire,si sarebbero “inventati pagine fasulle e fake news nei confronti del centrodestra, dimostrando che stanno vivendo una sorta di crisi esistenziale, cui io – ha ribadito attraverso un manifesto – rispondo con un sorriso, guardando al futuro del Friuli Venezia Giulia”.
Una coalizione, quella del centrodestra, che sembrerebbe essere peraltro largamente in vantaggio se dovessero essere veri i dati che circolano in regione secondo i quali vi sarebbe un margine di almeno una decina di punti rispetto sia al Movimento 5 Stelle che al centrosinistra, con una Lega che raggiungerebbe addirittura il 35 per cento, a scapito soprattutto di Forza Italia la cui percentuale sarebbe racchiusa in una forbice compresa tra il il 5 e l’8 per cento, pur sempre superiore a Fratelli d’Italia che non andrebbe oltre il 4 per cento o o poco più.
I berlusconiani, intanto, presenteranno domani, sabato 14, a Udine i propri candidati, con la presenza della capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, oltre che del capogruppo regionale uscente Riccardo Riccardi che pare abbia incassato relativamente bene il colpo della mancata candidatura per la presidenza, accontentandosi – si fa per dire – del ruolo di vicepresidente che, in qualche modo, lo stesso Fedriga gli ha già riconosciuto.
Sul versante del centrosinistra Sergio Bolzonello invece ha ulteriormente lanciato un vero e proprio guanto di sfida al suo principale competitor, ovvero Massimiliano Fedriga, ribadendo attraverso la sua pagina fb che “il mio avversario ha rifiutato qualunque confronto pubblico. Non si sa nulla delle sue idee, ma chiede ai nostri cittadini di firmare un assegno in bianco per lui. Per questo motivo, lo sfido a un dibattito. Data e luogo li scelga lui. Vedremo se è ancora così sicuro di sé fuori dalle televisioni e con un avversario in carne e ossa davanti”.
Sfida che molto probabilmente è destinata a cadere nel vuoto ma che il vicepresidente uscente della Regione ritiene di giocarsi per cercare di risalire nella scala dei sondaggi, così come sia da parte sua che da parte degli autonomisti di Sergio Cecotti si utilizza l’outing fatto da Luca Zaia a favore del suo collega di partito per portare avanti una stucchevole polemica rispetto ad una “volontà di annessione da parte del Veneto nei confronti del Friuli Venezia Giulia” che, oltre a non aver alcun fondamento, sembra richiamarsi a vecchi slogan ormai superati che, paradossalmente, erano cari alla Lega negli anni ’90.
A favore di Sergio Bolzonello, nel frattempo, vi è da registrare una nuova dichiarazione di Debora Serracchiani, ancorchè ormai accomodata a Montecitorio, secondo la quale ” il mio ex vicepresidente è un solido e apprezzato amministratore” sottolineando che ” sicuramente è un momento complicato anche in Friuli Venezia Giulia come nel resto del Nord, ma abbiamo guidato la regione fuori da una crisi tremenda e siamo stati i primi in Italia a introdurre il sostegno al reddito dimostrando che crescita economica e attenzione al sociale possono andare di pari passo”.
E a sostenere il candidato del centrosinistra lunedì in Fvg sarà a Udine il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per un incontro pubblico moderato da Cristiano Degano. “Alle urla sguaiate degli estremisti e all’ improvvisazione – ha dichiarato il segretario regionale del Pd Fvg Salvatore Spitaleri noi contrapponiamo la serietà e le competenza del presidente Gentiloni la cui presenza è il migliore incentivo che potevamo avere in questa campagna elettorale. Paolo Gentiloni è riconosciuto nel Paese come un uomo di governo che sa lavorare per una squadra, con una squadra e in una squadra, con capacità di affrontare, con competenza, giorno per giorno, i problemi dei cittadini, condividere le loro speranza, ricucire ferite e smagliature di chi più fa fatica. Sono le stesse caratteristiche che riconosciamo in Sergio Bolzonello e che proponiamo ai cittadini del Fvg per la guida della Regione”.
Chi sta lavorando invece alquanto sottotraccia, almeno apparentemente, è il candidato del Movimento 5 Stelle Alessandro Fraleoni Morgera, ancorchè da parte sua e dei pentastellati vi sia la certezza di poter non solo mantenere il 24 per cento ottenuto alle politiche del 4 marzo, ma superarlo “sulla base – ha affermato nella presentazione alla stampa – della esperienza e della maturità raggiunte dal Movimento durante i 5 anni di presenza in consiglio regionale, conseguendo sicuramente maggior visibilità rispetto a quando ci siamo presentati nel 2013, con un programma basato sull’ascolto dei cittadini e su risposte concrete che riteniamo di essere in grado di dare”.
A dargli man forte arriverà in regione lo stesso Luigi Di Maio, a Udine alle 20.30 del 29 aprile e non avrà una valenza solo di carattere regionale perchè gli elementi che lo caratterizzeranno saranno quanto meno tre: la volontà della Lega di confermare la sua leadership in regione e nel centrodestra; la speranza del Pd di tornare a vincere dopo una serie di innumerevoli sconfitte, compresa la batosta delle recenti politiche; le aspettative dei grillini di essere quanto meno la seconda forza in Fvg e, nello stesso tempo, dare ulteriore spinta al Movimento in ambito nazionale.
Lucio Leonardelli