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Romea Strata, San Donà nel percorso dei grandi Cammini europei

SAN DONA’ – Vi è stata inserita dal Ministero dei Beni Culturali nell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia, contenitore online di percorsi pensato come una rete di mobilità slow. É il secondo risultato di respiro internazionale, per San Donà e il Basso Piave, nell’ambito del turismo lento dopo che, nel 2015, la nostra città è entrata a fare parte del tracciato della Ciclovia dell’Amicizia Monaco – Venezia.

Il progetto della Romea Strata, promosso dalla Diocesi di Vicenza, riprende l’antico sistema di vie che dal Nordest d’Italia portava i pellegrini verso Roma quindi verso Gerusalemme. È  anche collegamento naturale con le grandi rotte di pellegrinaggio che provengono dall’Europa Centrale. L’iniziativa fonde tradizione e modernità grazie al sito romeastrata.it che offre informazioni e supporto a chi affronta il percorso.

5 le direttrici di marcia, per un totale di 1300 km. Ben tre di esse, da Tarvisio, dalla Slovenia e da Trieste, ricadono su San Donà. Le altre due partono dal Brennero e da Verona. Più precisamente il Basso Piave è interessato da quel tratto del sistema viario che prende il nome di Romea Strata Annia, tra le antiche città di Concordia Sagittaria e Badia Polesine.

Il percorso all’interno di San Donà, segnato da apposite tabelle con il logo della Romea Strata, parte dalla frazione di Fossà. Prosegue lungo le vie Piavon, Bellamadonna, Fossà, e Calnova; prevede l’attraversamento della grande area verde del Parco Fellini; quindi via Vanoni e via Calvecchia per raggiungere la dorsale centrale: via Vizzotto, via 13 Martiri, corso Trentin, ponte della Vittoria. Tutte le varie direttrici confluiscono nella cittadina toscana di Fucecchio, vicino Firenze, dove intersecano la famosa via Francigena. Attraverso questa è possibile scendere verso Roma o anche risalire attraverso la Francia fino a Santiago de Compostela.

“Proprio l’importanza del cammino di Santiago”, spiega il sindaco, Andrea Cereser, “dà un’idea di cosa potrebbe rappresentare il pellegrinaggio, al di là del suo valore religioso e spirituale, come percentuale del movimento turistico. Perché il cammino verso Compostela è uno dei pochi per il quale disponiamo di statistiche certe, ed è impressionante la progressione del numero dei pellegrini che lo hanno affrontato. Erano meno di 2500 nel 1985; sono stati quasi 280mila nel 2016. Più che centuplicati in 30 anni. Nel 2016 lo hanno percorso 24mila italiani. Siamo la comunità straniera più numerosa a camminare verso la tomba di San Giacomo Apostolo. Più di tedeschi 21mila, e americani, 15mila. Più di chiunque altro, esclusi gli spagnoli che però giocano in casa”.

Giovanni Cagnassi

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