Veneto

Debiti e bocciature in aumento in Veneto, Palumbo: «A settembre didattica in presenza più ricca»

A un giorno dalla fine dell’anno scolastico, l’unico vissuto dall’inizio alla fine con le limitazioni imposte dal Covid, è tempo di bilanci per Carmela Palumbo, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale.

Direttrice, che anno è stato?

«Un anno molto faticoso, da un punto di vista psicologico e organizzativo. I dirigenti hanno dovuto predisporre misure inedite. Presidi, insegnanti e ragazzi sono stati costretti a continui cambi in corsa. Ma il sistema ha tenuto bene. I ragazzi hanno studiato tanto e i loro insegnanti si sono comportati in maniera egregia, portando avanti la didattica».

Su chi ha pesato di più questa situazione?

«Sicuramente sugli adolescenti iscritti alle superiori, dato che gli studenti più giovani hanno affrontato giusto 15 giorni di didattica a distanza, se non per le quarantene. È stato diverso per i ragazzi più grandi, la cui situazione è stata più tormentata, con una didattica in presenza a intermittenza. Gli strascichi ci sono, a livello psicologico e con la manifestazione di altre forme di disagio dovuto alla compressione della socialità».

E a livello di apprendimento?

scuola gambarare

«Le difficoltà maggiori sono state registrate per le discipline che richiedono laboratorialità, esercizi in presenza, pratica. Questi effetti sull’apprendimento li capiremo appieno a metà luglio, quando ci verranno comunicati gli esiti delle rilevazioni Invalsi. Ma già ce ne stiamo accorgendo, in fase di scrutinio. Stiamo monitorando come questo periodo inciderà su mancate promozioni, dispersione e insuccesso scolastico».

Aumenteranno le bocciature?

«Abbiamo fatto diverse conferenze di servizi con i dirigenti scolastici e qualcuno ha paventato un aumento del numero dei ragazzi che non supererà l’anno o che dovrà saldare il debito a fine estate. Ma per il momento sono ipotesi».

Come sarà il prossimo anno scolastico?

«Con la vaccinazione di studenti e personale, mi auguro che sia quello che sancirà il ritorno alla normalità. Sarà anche l’anno che dovrebbe farci fare il salto di qualità, grazie alle nuove dotazioni e alle competenze tecnologiche che gli insegnanti hanno messo in campo, che arricchiranno la didattica in presenza».

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