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A Leone Sanavia la Piazza di Liettoli

Si è svolta domenica scorsa la cerimonia di intitolazione della piazza adiacente alla chiesa di Liettoli al liutaio Leone Sanavia, artigiano scomparso nel 2004, che grazie alle sue grandi doti professionali e umane, ha dato lustro al comune di Campolongo Maggiore in tutto il mondo.
Leone Sanavia nacque a Liettoli nel 1907; si diplomò in ebanisteria presso il collegio dei Salesiani di Bologna. Dopo un periodo di lavoro in Francia, ritorna definitivamente in Italia, a Liettoli, per dedicarsi alla sua grande passione: la costruzione di strumenti, in special modo chitarre. Le sue doti cominciarono ad essere apprezzate dai più grandi musicisti italiani e non solo. Ben presto diventò uno dei più noti liutai italiani. Costruì chitarre per artisti come Andrés Segovia, Alirio Diaz, Mario Gangi, Angelo Amato, Bruno Battisti D’Amario e Mario Quattrocchi. I suoi strumenti si trovano in tutto il mondo, costruiti rigorosamente a mano usando legni e materiali pregiati. Ogni sua opera ha un valore eccezionale, sia per le tecnica usata che per l’eccellenza artistica.
Molta la partecipazione della cittadinanza; circa 400 persone hanno preso parte ai vari momenti: la celebrazione di suffragio, il momento di intitolazione e poi il concerto musicale proposto dall’Orchestra Giovanile “Diego Valeri” dove alcuni ragazzi hanno suonato e dato vita ad alcune chitarre costruite proprio dal Maestro Sanavia negli anni 60 e 80 del secolo scorso.
Durante l’intitolazione il Sindaco Andrea Zampieri ha voluto ricordare la figura del Maestro Sanavia non solo sotto l’aspetto professionale e artigianale ma anche umano, sottolineando i valori che hanno accompagnato l’intera sua vita: l’umiltà, la solidarietà, l’onestà, l’operosità, il rispetto verso tutti.
A commentare la buona riuscita della manifestazione è l’Assessore alla Cultura Mattia Gastaldi: “Il momento vissuto domenica scorsa non è stato importante solo per la famiglia Sanavia che dopo tanto tempo ha visto riconosciuti pubblicamente i meriti del loro caro, è stato un momento importante per l’intera comunità che si è unita e ritrovata sotto questo nome. Questo deve essere d’altronde il senso vero e profondo dell’intitolazione di un luogo pubblico: unire le persone nel ricordo di chi prima di noi ha fatto grande la nostra comunità. Vorrei infine ringraziare quanti hanno permesso la perfetta realizzazione dell’evento, in particolar modo l’Orchestra giovanile “Diego Valeri” che ci ha offerto un momento musicale molto emozionante, un “passaggio di testimone simbolico” tra il Maestro Sanavia e i nostri giovani, entrambi appassionati dall’arte musicale”.

L.P.

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