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Da Mestre alla Spagna passando per Roma

Una storia di altri tempi. Una storia che crea un ponte tra l’Italia e la Spagna attraverso una grande azienda che da Mestre, attraversa la Laguna per approdare nelle dolci coste spagnole. Stiamo parlando di Fabio Tentellini e Franco Longo, titolari della Kers di via San Donà a Mestre. I due soci dal 2005 collaborano con il Ministero spagnolo nell’allestimento del padiglione iberico nelle Biennali d’arte e di Architettura. “Oramai sono anni che lo facciamo – racconta Franco Longo – partendo sempre da zero. Partecipiamo al bando che viene indetto e poi, una volta affidato l’incarico, il Ministero nomina un commissario speciale per la Biennale che, a sua volta, nomina l’artista o l’architetto. Poi interveniamo noi”.

“Non è semplice – gli fa eco Tentellini – perchè dobbiamo metterci a completa disposizione dell’artista e della sua equipe. E dobbiamo realizzare tutto secondo i suoi desideri e non è sempre facile. Quest’anno abbiamo aiutato Jordi Colomer per la Spagna e, in parte, per la Grecia Georghe Drivas. Abbiamo iniziato a fine marzo l’allestimento e tutto è andato avanti per circa un mese e mezzo”.

Partita come azienda di restauri e ristrutturazioni, la Kers è cresciuta negli anni consolidando un rapporto di fiducia con la Spagna ma anche collaborando con realtà locali come il Palaplip o allestendo una mostra fotografica a Roma presso l’Ambasciata Spagnola sulle guerre in corso dal 2001 al 2015. Insomma, un giro di affari non localizzato su un solo territorio. Come Kers sono nati ufficialmente nel 2010 rilevando le quote di un terzo socio da una precedente società e cambiandone il nome ma mantenendo intatti i rapporti proficui che Fabio e Franco avevano creato.

A complimentarsi con loro, alla fine, proprio l’artista Jordi Colomer.”Hanno subito trovato l’intesa con la mia concezione d’arte e allestito il padiglione come volevo, ricreando quello spazio che focalizzi l’attenzione sul mio cortometraggio e sui plastici che altro non sono che un urlo di rabbia sul complotto organizzato da gruppi di imprenditori senza scrupoli che stanno creando agglomerati urbani senza criterio rovinando le magnifiche coste della Spagna. Sono anonimi, senza vita e il mare che, invece, la vita la crea, meriterebbe che la gente avesse un contatto personale, completamente abolito da questi mostri di cemento”.

A.C.M.

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