Veneto

San Donà: rimborsi sulla Tia

Rimborso dell’Iva sulla Tia dichiarata illegittima, ricorsi presentati dai cittadini per ottenere anche più di 100 euro.

La questione rimborsi è scoppiata a San Donà, dove Anna Maria Babbo, ex consigliera ora in un comitato civico, San Donà in Movimento, si è già rivolta alla Federconsumatori, dove è stato accertato che la normativa attuale impedisce di applicare una class action. Questo, anche se le associazioni dei consumatori da anni la modifica normativa affinchè anche nel nostro, come in tutti i Paesi civili, si possa applicare questa richiesta di risarcimento.

“Sono state avviate cause singole per richiesta rimborso”, annuncia Babbo, “il Tribunale ci ha dato ragione, ma ci obbliga a pagare le spese che sono impossibili rispetto all’importo del rimborso. Fa piacere sapere che qualcuno difende gli interessi dei propri cittadini.

Altre piccole amministrazioni comunali, come Marano di Mira, avvalendosi dell’interessamento dei consiglieri e degli esperti, hanno dato un esempio importante, facendo tornare, nelle tasche dei cittadini della somme pagate illegittimamente per l’IVA sulla TIA.

Già nel 2017 mi sono interessata del problema, facendomi promotrice di una class action con i patronati, perché a San Donà i cittadini non sono stati informati sulla possibilità di ricevere il rimborso. Non ho trovato e non trovo tuttora corretto che si debba far richiesta per ritornare in possesso delle somme che non dovevano essere pagate. Dovrebbe essere lo stesso gestore dei servizi ambientali a provvedere senza bisogno di alcuna burocrazia da parte degli utenti. “Nonostante siano passati 2 anni dall’importante sentenza 5078/2016 della Cassazione Sezioni Unite”, aggiunge, “se è vero che Veritas ha fatto sapere che è suo dovere adeguarsi al giudizio emesso in questi anni dalle Corti, sarebbe bene che i cittadini fossero informati, anche perché si riduce sempre più il tempo per chiedere i rimborsi al gestore”.

“Chi non ha ancora bloccato la prescrizione si affretti perché scatterà fra poco tempo e più i mesi passano”, conclude, “più si riduce il credito maturato ed è un peccato perché ora che si possono rivendicare ancora degli anni di rimborsi, le somme sono comunque interessanti e possono superare, anche di molto, i 100 euro. Così come l’amministrazione comunale ha sollecitato le richieste per danni a famiglie, agricoltori e categorie a seguito degli allagamenti nel nostro territorio, lo stesso dovrebbe essere fatto anche per i rimborsi delle somme illegittimamente versate a Veritas”. Per richiederli sarà sufficiente rivolgersi a un patronato e chiedere i moduli per la richiesta.

Giovanni Cagnassi

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