Veneto

Taglio del 30% ai vaccini Garantite le prenotazioni fino al 4 agosto

La variante Delta corre come una lepre, la distribuzione di vaccini segna il passo. È l’effetto conseguente alla flessione nella fornitura mensile alle regioni attuata dalle case farmaceutiche: -25,60% sul versante Pfizer e addirittura -65,74% da parte di Moderna (AstraZeneca e Johnson&Johnson sono da tempo uscite dal radar), circostanza che impone anche al Veneto di rallentare il ritmo di una campagna fin qui attestata tra le 48 e le 49 mila somministrazioni quotidiane, pari all’89,8% delle scorte disponibili. Tant’è. Nonostante l’abilità “compensativa” dei tecnici ospedalieri – capaci di estrarre dai flaconi Pfizer la fatidica settima dose, ovvero il massimo autorizzato dall’Agenzia del farmaco – a partire da domani, e per l’intero luglio, la media settimanale delle vaccinazioni è destinata a calare dalle attuali 330 a circa 230 mila.

Una stima prudenziale degli arrivi

La circostanza, fortunatamente, non comporterà disdette né rinvii degli appuntamenti in agenda perché il volume di prenotazioni accessibili sul portale della Regione era stato prudenzialmente tarato su una stima minima degli arrivi e analogo criterio – si apprende – sarà adottato in vista dell’apertura dei prossimi slot, successivi al 4 agosto. La frenata, tuttavia, avviene mentre Delta e le altre varianti guadagnano terreno: completare i cicli diventa cruciale per mitigarne l’impatto e l’improvvisa penuria suscita irritazione tra gli amministratori regionali, già allettati dai proclami romani che lasciavano presagire un’autentica valanga di vaccini estivi… Al riguardo Luca Zaia sceglie il silenzio, evitando, una volta ancora, di polemizzare con Figliuolo, pubblicamente definito «un amico del Veneto sempre disponibile all’ascolto e alla collaborazione».

Zaia si astiene dalle frecciate

Tuttavia, nel congedarsi (provvisoriamente) dal punto stampa di Marghera, lo stesso governatore ha accennato con qualche preoccupazione all’imminente «decurtazione», affermando di ignorarne la motivazione.

Incontri bilaterali

E il generale? Dapprima respinge le critiche al mittente con toni indispettiti: «Le dosi ci sono, non c’è stata alcuna flessione reale rispetto a giugno, semplicemente alcune regioni hanno programmato le agende prima che le indicazioni del comitato tecnico-scientifico limitasse l’utilizzo di AstraZeneca agli over 60». Poi, su mediazione del friulano Massimiliano Fedriga, si dichiara disponibile ad «incontri bilaterali in tempi ravvicinati» con i rappresentanti regionali al fine di «superare le criticità emerse». Con quali mezzi, al momento, non è dato di sapere.

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