Mi presento: sono un gatto
Rubrica a cura della dott.ssa Nicoletta Mason
Il gatto è un mammifero, appartenente alla famiglia dei felini, deriva direttamente dal Felis Silvestris, il gatto selvatico europeo.
Come tutti i felini, ha una capacità visiva ridotta rispetto a quella umana, vede male a breve distanza, ma compensa questa limitazione, con le vibrisse, (lunghi “baffi” che sporgono dalle guance e che per tale motivo, non bisogna mai tagliare) soprattutto in notturna.
Riesce a distingue i colori : marrone, giallo e blu.
Il gatto è per sua natura, sia preda che predatore, per cui è in grado di attuare tutte le strategie della caccia (solitamente piccole prede), come tutte quelle della fuga. E’ un cacciatore notturno che, a differenza del cane, non caccia in branco ma in solitaria e consuma le sue prede sugli alberi, o comunque in posti rialzati dal terreno, in modo da poter tenere sotto controllo il territorio circostante e non venire aggredito. Paziente, silenzioso, attento, generalmente attende le sue prede e poi, con un balzo, le coglie di sorpresa.
E’ in grado di emettere le fusa, un suono gutturale doppio, dovuto al coinvolgimento delle corde vocali e dei muscoli della laringe, che risulta essere personale per ciascun gatto. Può emettere le fusa in varie situazioni (interazioni con altri gatti o con le persone), variando la frequenza, per variarne il significato, anche in situazioni di stress, come ad esempio sul tavolo visita del veterinario. Le fusa possono essere emesse in seguito a sollecitazioni, come per esempio il cibo, ed è stato dimostrato che hanno una frequenza più alta di quelle emesse senza sollecitazione, come quelle durante il riposo.
Il gatto inoltre emette ben undici tipi di messaggi vocali differenti, a seconda della situazione in cui si trova, tutti noi avremo sicuramente sentito un gatto in “corteggiamento”, oppure abbiamo assistito a delle “liti” tra gatti, è stato dimostrato che esiste addirittura un dialetto famigliare (Griffoy,2000).
Essendo predatore, ha un suo territorio, che controlla attraverso le marcature: Queste possono essere : urinarie, e sono depositate su superfici verticali, generalmente in luoghi di passaggio e soglie; fecali e ormonali.
Esistono vari tipi di ormoni facciali che il gatto deposita su oggetti, persone o spazi, strusciando la faccia, questi ormoni hanno significato diverso: possono riferirsi al comportamento sessuale, possono indicare possesso di oggetti specifici che il gatto ritiene propri, oppure possono essere di comunicazione con le persone conviventi.
Il seguito alla prossima settimana
dott.ssa Nicoletta Mason, medico veterinario esperto in comportamento